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Storia della CIK

La Confederazione Italiana Kendo (CIK) nasce nel 1988 dall’accordo tra la FeNIKe (Federazione Nazionale Italiana Kendo), nata nello stesso anno da una scissione della Federazione Italiana Kendo, e l’AIK (Associazione Italiana Kendo), la prima organizzazione formatasi nel 1973.

 

Le ragioni che hanno portato alla nascita della Confederazione Italiana Kendo derivano dalla complicata situazione italiana di quell’epoca e dalla richiesta della EKF (European Kendo Federation) di poter riconoscere in Italia una sola organizzazione che rappresentasse la grande maggioranza dei praticanti di Kendo e che svolgesse un’attività comune.

 

Il Kendo in Italia comincia a darsi le prime strutture agli inizi degli anni settanta.  Fin dall’inizio però vi furono rivalità, attriti e divergenze.
La prima organizzazione che si dà una struttura ufficiale è, come detto,  l’AIK che, nata nel 1973, ottiene nello stesso anno anche il riconoscimento della EKF. Poi, nel giro di poco più di un lustro, nascono, per qualche centinaio di praticanti,  diverse altre sigle e organizzazioni: in ordine cronologico, il settore Kendo della Federazione Italiana Karate, il settore Kendo della FESIKA (altra organizzazione di Karate), trasformatasi nel 1978 in AIDIKE, il Settore Kendo della Federazione Italiana Scherma, chiamato abitualmente FIS Kendo, e infine l’IKIR che nel 1980 diede vita, con l’AIDIKE, a un cartello comune denominato Comitato Nazionale Kendo.

 

Il dialogo tra le diverse organizzazioni è in tutti questi anni  difficile e complicato per il diverso modo di vedere lo sviluppo del Kendo e per rivalità e diffidenze personali.

A partire dal 1982 l’AIDIKE e il Settore Kendo della FIK  confluiscono nella FIS Kendo, che, nel 1986, si trasforma in Federazione Italiana Kendo. Questa ha il riconoscimento del CONI attraverso la Federazione Italiana Scherma.  Dispone di appoggi,contributi e ha al suo interno un grande numero di Società. Vive però un equivoco di fondo, legato alla complicatissima situazione del mondo delle Arti Marziali in Italia di quel periodo, che la porterà poi alla sua disintegrazione: la grande maggioranza delle Società non pratica Kendo, ma altre Arti Marziali. Nella maggioranza dei casi, queste Società appartengono a una Federazione privata, la CIAM, il cui Presidente, Antonio Coladonati, è anche il funzionario del CONI fautore della nascita della FIS Kendo. Queste Società, in cambio della sporadica partecipazione di qualche loro rappresentante a raduni o eventi, godono dei numerosi e indubbi vantaggi di appartenere a una federazione CONI dell’epoca: assicurazione gratuita degli iscritti, agevolazioni economiche, contributi e finanziamenti, per citarne alcune.

Secondo una stima fatta nel 1987 dal Consiglio della FIK, che venne poi  in quell’anno esautorato, creando i presupposti della scissione che portò alla nascita della FeNIKe, su108 Società iscritte, quelle che svolgevano attività regolare di Kendo era non più di 35.
Nel 1982 la FIS Kendo chiede il riconoscimento internazionale alla EKF in sostituzione dell’AIK. La Federazione Europea prima prende tempo, predisponendo una Commissione per comprendere la situazione italiana (che non approderà a nulla), poi stabilisce  che per essere accettate nel consesso europeo le due organizzazioni devono svolgere un’attività comune in Italia e partecipare alle competizioni internazionali con un’unica squadra. Poiché questi presupposti non si verificano, “l’Italian dilemma”, tiene banco fino al 1988, con alterne vicende: nel 1984 la FIS Kendo partecipa agli Europei, ma non le viene dato il riconoscimento; l’anno successivo il riconoscimento viene sospeso a entrambe le organizzazioni; nel 1986 a Londra viene assegnato in via provvisoria e per un anno alla FIS Kendo; nel 1987 a Malmoe di nuovo il riconoscimento non viene più assegnato.

Nel 1987 all’interno della Federazione Italiana Kendo incominciano a sorgere attriti tra il Consiglio eletto nell’assemblea costitutiva del 1986, legato in gran parte alle Società che fanno Kendo, e il Coladonati. Da qui la guerra che va avanti fino al Commissariamento della Federazione Italiana Kendo da parte della FederScherma. Si va quindi  a un’Assemblea straordinaria nel dicembre 1987,che sancisce la netta vittoria del Coladonati.

Molte Società dei praticanti, che sono le Società guida della federazione, decidono che non è più possibile per loro sviluppare il Kendo all’interno della FIK e, nel marzo 1988, fondano la FeNIKe. Dei 37 Yudansha internazionali all’interno della FIK, 24 confluiscono nella nuova organizzazione.

A questo punto, poiché il riconoscimentoo internazionale è ancora vacante, la FeNIKe e l’AIK trovano un accordo per presentarsi insieme a livello internazionale, ottemperando le richieste dell’EKF: svolgere, pur ciascuno nella propria autonomia, un’attività comune e presentarsi insieme alle manifestazioni internazionali ufficiali.

Questo accordo è la nascita della Confederazione Italiana Kendo.

Nel 1988 l’EKF, stanca della situazione in atto, stabilisce di risolvere una volta per tutte il problema Italia, scegliendo  quale delle due organizzazioni debba rappresentarla. A Seul, all’Assemblea dell’EKF del 25 maggio 1988 in occasione dei Campionati Mondiali, si presentano i due blocchi italiani: da un lato la FIK, dall’altro la CIK. Vengono presentate le caratteristiche essenziali delle due Organizzazioni e poi subito il voto:l’Assemblea  decide

di assegnare il riconoscimento alla CIK, estromettendo definitivamente la FIK.

Dal 25 maggio 1988 quindi la CIK promuove il Kendo in Italia in base ai dettami della Federazione Internazionale e rappresenta il Kendo italiano in campo internazionale. Rappresenta ufficialmente  inoltre lo Iaido, il Jodo e la Naginata.

La Federazione Italiana Kendo comunque ha continuato ad esistere, almeno sulla carta.  All’inizio ha provato a formare una organizzazione europea “alternativa” con alcuni fuoriusciti dalla federazione Francese, la European Kendo Iaido Union, che però ha avuto vita breve. Ha subito una “migrazione” di Kendoka nella CIK. Quindi  un drastico ridimensionamento dei contributi CONI. Nel 1994 è stata commissariata per irregolarità del suo presidente, radiato poi l’anno successivo. E’ stata commissariata anche nel 2001, sempre per irregolarità nel bilancio, e nel 2003 viene estromessa dalla Federazione Italiana Scherma e quindi dal CONI.

La CIK ha avviato in due occasioni trattative con la FIK per realizzare una casa comune. La prima nel periodo 1999/2001. A seguito di questa prima trattativa la FIK citò in tribunale la CIK contestandole la possibilità di organizzare Campionati Italiani in quanto organizzazione privata. La causa fu vinta dalla CIK. Le seconde trattative, avviate nel 2004 e nel 2010, però non portarono ad alcun risultato significativo. Nel frattempo buona parte dei praticanti rimasti è confluita in CIK.

Dal  1988 ad oggi la CIK è molto cresciuta. Per diversi anni ha mantenuto la struttura originaria con due organizzazioni autonome chesvolgevano le loro attività, programmavano i loro calendari e avevano  i loro Maestri, condividendoli comunque con l’altra.  I rapporti interpersonali sono migliorati, le rivalità si sono smussate e le visioni di sviluppo hanno cominciato ad avvicinarsi, la pratica comune ha sciolto la diffidenza ed è diventata la normalità. La Confederazione lentamente è divenuta un’unica realtà. Preso atto di questa nuova situazione l’AIK e la FeNIKe hanno deciso di dar luogo a una nuova organizzazione che mantenesse il nome, ma rappresentasse la realtà unitaria che il Kendo italiano era ormai diventato. Pertanto il  3 febbraio 2003 con un’Assemblea Costituente, la CIK smetteva di svolgere la sua funzione di Cartello per trasformarsi nella Federazione che è ancora oggi.

La CIK è cresciuta in modo continuo, deciso e costante. Poiché il valore di un’attività la si misura anche dai risultati risultati ottenuti, vale la pena dare qualche numero: nel 2014, i Dojo iscritti alla CIK sono diffusi  in 16 regioni italiane. Al 31 dicembre 2013 la CIK contava su 752 Yudansha per il Kendo (un 8°Dan, sei 7°Dan, diciannove 6°Dan, sessanta 5°Dan), contro i 59 complessivi del 1988 (45 della CIK e 15 della FIK); 390 Yudansha per lo Iaido, 61 per il Jodo e 8 per la Naginata.

A livello di competizioni internazionali, la CIK ha partecipato a tutte le competizioni ufficiali, Mondiali e Europei, svoltesi dal 1989 a oggi: 18 Campionati Europei e 8 Campionati Mondiali, conquistando complessivamente 8 primi, 9 secondi e 15 terzi posti agli Europei e 2 terzi posti ai Mondiali.

Pur essendo approdata nella EKF molto più tardi delle Nazioni guida (Francia, Germania e Gran Bretagna), oggi la CIK è considerata come uno dei pilastri portanti della European Kendo Federation: una delle poche Nazioni europee ad avere il mandato per organizzare gli esami di 6° e 7° Dan per conto dell’EKF.

 

 

Riconoscimenti

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Riconoscimento del Ministero Affari Esteri Giapponese

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