Il Jodo, ovvero “la via del bastone corto”, è un’arte marziale tradizionale giapponese derivata dal Jojutsu. Questo particolare studio dell’utilizzo del Jo nasce all’inizio del Seicento ad opera del samurai Gonnosuke Muso, il quale da giovane aveva studiato con profitto Katori-shinto ryu e Kashima ryu, due scuole di scherma che perdurano ancora oggi.
Gonnosuke fondò il primo stile efficace di combattimento con il bastone corto, che poi diede origine al jodo.
Il bagaglio tecnico del jodo si compone di un amplissimo curriculum di kata, eseguiti sempre in coppia, in cui uno dei praticanti impugna il bastone, l’altro una spada lunga o corta, o entrambe, in legno. Solitamente la parte dello spadaccino viene sostenuta dall’insegnante o dal praticante più avanzato, in quanto più esperto e capace di meglio impostare il ritmo.
I kata sono eseguiti tenendo conto di distanza, ritmo, velocità, forza, secondo il grado del praticante. Tutti i kata sono divisi in sequenze di movimenti base, kihon, che aiutano la semplificazione e l’apprendimento, nonchè la memoria muscolare. I dodici kihon del jodo, insieme, compongono tutti i kata del suo curriculum.
La tenuta per praticare quest’arte marziale è la stessa di base del kendo: kendogi e hakama.