3/4 marzo, Liguria, Imperia.
Campionati Italiani di Kendo 2018. Nonostante la tempesta siberiana Burian impazzasse lungo tutta la Penisola al ritmo della balalaika, concentrandosi particolarmente sulla Liguria (roba che in quella regione nevicherà una volta ogni 10 anni e il decimo anno è scattato proprio lo scorso fine settimana!), alle 9.00 del sabato il Palazzetto dello Sport di Imperia si colorava delle inflessioni dialettali di tutta Italia, in un divertente rituale che è quello del saluto con sguardo allo zekken per associare al viso (e al kiai) il nome di chi condividerà con noi il tutto che è contenuto nei quattro o cinque minuti di shiaigeiko che arriveranno durante la giornata.
Pochi minuti e quel pigro brusio diventa un rumore intenso annunciando il momento del riscaldamento, quello durante il quale puoi osservare (immaginando di esser osservato a tua volta), i tuoi futuri avversari per fare un rapida valutazione sulle loro condizioni di forma (valutazione che spesso si rivela assolutamente errata, perché nel kendo la forma fisica non equivale a maturità tecnica).
Iniziano le gare
Un fischio e ci si ritrova schierati di fronte alla commissione arbitrale per la cerimonia di apertura del Campionato, poche parole (che nel kendo parlare non serve, serve la pratica!) e si aprono i giochi.
Bastano pochi shiai e già da subito appare evidente quello che sarà il leitmotiv dell’intera competizione: il ricambio generazionale. Eh sì, perché mai come in questa edizione, i ragazzi hanno detto la propria. Quei bambini un po’ panciuti e goffi su cui da anni la CIK investe con il Progetto Kendo Under 15 e Juniores, sono diventati grandi e ce le hanno suonate!
Nonostante le conferme di atleti che ormai rappresentano le colonne dell’agonismo italiano, la novità sta tutta nei nomi (e nell’anno di nascita!), dei nuovi Campioni Italiani: Sofia Niba e Fabio Bussi, entrambi appena diciottenni, freschi della spensieratezza e dell’incoscienza della loro giovane età eppure già così maturi sullo shiaijo; un felicissimo connubio tra cuore, mente e fisico che ci ha svegliati e traghettati in una realtà che sta crescendo e anche bene.
La classifica
La classifica individuale maschile e femminile parla, dunque, di rinnovamento nella tradizione, così tra gli uomini troviamo accanto a Fabrizio Mandia e Demetrio Orlando (rispettivamente medaglia di bronzo e d’argento), i giovani Yuri Katsukawa (anch’egli terzo classificato) e il Campione Fabio Bussi; tra le donne invece, le diciottenni Sofia Niba e Yume Birardi (rispettivamente oro e argento), che sono state protagoniste di una splendida finale durante la quale il concetto di sutemi era tangibile in ogni azione, accanto a Yunsook Ma e Eva Ricciuti (terze classificate), vecchie leve della nazionale italiana.
Discorso analogo nella competizione a squadre da cinque elementi, dominata dai catanesi del Kuma No Kai (oro) che finalmente riescono a conquistare il titolo italiano dopo anni di piazzamenti sul podio, seguiti dal Kendo Cus Verona (argento) e Jufukan Firenze (che schierava una squadra under 20!) e Kodokan Alessandria (bronzo).
Anche qui si sono distinti i giovani, spesso decisivi con l’esito dei loro incontri e comunque protagonisti di shiai di livello tecnico altissimo ma soprattutto puliti e onesti, interpreti di un kendo sincero, a viso aperto.
Ed è questo, al di là delle medaglie e delle coppe, quello che ci resta di questi Campionati Italiani 2018, un messaggio di apertura al futuro e una immagine di sincerità e freschezza che ci fa ben sperare, perché se è vero che il futuro di un movimento si intravede nelle giovani leve, il futuro della CIK sembra muoversi nella giusta direzione e, infine, se uno degli scopi del kendo è quello di migliorare la società attraverso la sua pratica,sembra proprio che questi giovani ci stiano conducendo nella direzione corretta lungo la Via.